Ci ho provato, perché non appartengo a quel gruppo di persone che dice “ah, io non lo guardo, figuriamoci!”. Ce l’ho messa davvero tutta a portare a termine il mio intento ma, nonostante i caffè e la posizione scomoda assunta sul divano, alle 11:56 le palpebre mi si sono chiuse come una saracinesca a ferragosto. Così, pure quest’anno, non sono riuscita a guardare una, che fosse una, puntata intera del Festival di Sanremo. Mi sono persa il monologo antirazzista di Lorena Cesarini, che ho prontamente guardato in streaming il giorno dopo. Drusilla Foer è riuscita a portarmi verso il traguardo della mezzanotte ma Saviano mi ha dato il colpo di grazia. Checco Zalone mi ha strappato una risata tra un cedimento e l’altro come il duo Maria Chiara Giannetta e Maurizio Lastrico. Qualche canzone l’ho pure sentita ma mi sento ugualmente colpevole. Colpevole di aver fallito nel mio intento. Perdono!
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