Il revisionismo di Ignazio Benito La Russa continua inesorabile regalando “perle” più fantasy che storiche, ma andiamo per ordine. La premier Giorgia Meloni in merito alla commemorazione dell’eccidio nazifascista delle fosse ardeatine commentava «335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani». Affermazione opportunista che cancellava il ruolo dei fascisti tra i carnefici e degli antifascisti, degli ebrei, degli stranieri tra le vittime. Da qui l’escalation di castronerie del Presidente del Senato. «Vorrei ricordare che l’attentato di via Rasella, a cui venne risposto con le Fosse ardeatine, non è stata una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana: hanno ammazzato una banda musicale di semipensionati altoatesini e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittadini romani, antifascisti e non». Peccato che la banda di musicisti pensionati erano di età compresa tra i 26 e i 42 anni e appartenenti al terzo battaglione Polizeiregiment “Bozen” ( ignoriamo che qualcuno di essi suonasse qualche strumento oltre al manganello sui denti a guisa di xilofono). A questo punto non mi stupirei affatto se Auschwitz si trasformasse da campo di concentramento in camping 5 stelle, dove le baracche per i deportati in realtà erano dei lussuosi bungalow, che le docce con i gas tossici (camere a gas) fossero docce emozionali con percorsi benessere e cromoterapia e che il deperimento dei detenuti fosse da attribuire alla dieta detox. Dai Ignazio, aspettiamo altre chicche, magari giusto in tempo per il 25 Aprile!
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