Le immagini che i giornali ci propinano sulle combattenti curde in Siria sono spesso costruite a tavolino. Ritraggono ragazze giovani, belle, fiere con il fucile e la bandiera YPJ o YPG e ciò appartiene all’immaginario che caratterizza appunto la ribellione, il fiore della gioventù sacrificato all’ideale di una giusta causa. Ricordiamoci che a combattere non ci sono solo belle ragazze, che la realtà è fatta anche di donne dall’aspetto per nulla atletico ma comunque con altrettanta forza e credo. Le nostre partigiane non erano per forza delle amazzoni, anzi, le nostre eroine sono state donne qualunque, contadine, madri, lavoratrici, intellettuali, facevano da spola per portare i messaggi dei partigiani, li nascondevano, portavano loro i viveri e imbracciavano il fucile combattendo assieme agli uomini. Mi domando quando ritrarranno la fierezza delle donne normali che non corrispondono ai loro canoni estetici.
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per combattere non bisogna per forza essere fighe – Le donne curde che combattono rischiando la vita per una giusta causa sono spesso ritratte dai giornali come belle, fiere, nel fiore degli anni, ma ricordiamoci che ad imbracciare il fucile non ci sono solamente canoni estetici. Nicocomix
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