I simboli sono necessari, più di quello che si pensi, occorrono per identificare un credo, un’ideologia, un’appartenenza, una lotta comune, se ci pensate tutto è un simbolo, ne siamo circondati. Soumahoro era un simbolo, e lo avevano “promosso” in purezza, senza filtri, come se Fratoianni e Bonelli fossero dei dilettanti e non politici di lungo corso. Così, quando lo candidarono gli diedero pieno credito senza fare accertamenti, soprattutto quando il candidato è scomodo ai più. Il sindacalista degli ultimi incarnava per i braccianti stranieri la speranza dei diritti, che davvero qualcosa poteva cambiare in meglio. Quello che sta accadendo danneggia non solo l’uomo e il politico ma coinvolge più campi, contaminando l’accoglienza e le associazioni che lavorano con essa, va a fortificare il caporalato e la criminalità, ma soprattutto distrugge la speranza e quel grande bisogno di avere un punto di riferimento.
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