Le proteste delle donne in Iran al grido “Donne, vita, libertà” continuano per le strade sfidando il regime iraniano. Le manifestazioni in segno di protesta contro la morte in carcere della 22enne Mahsa Amini, che era stata arrestata dalla polizia religiosa iraniana per non aver indossato correttamente il velo, si sono trasformate in una critica più ampia contro la polizia religiosa e il regime. Il punto non è non portare il velo ma essere obbligate a portarlo. Questa precisazione è doverosa perché non voglio alimentare inclinazioni islamofobiche, poiché è la libera scelta che fa la differenza e non c’è niente che sia liberatorio in sé nel coprirsi come non c’è nulla che sia liberatorio in sé nello scoprirsi. Sono ormai decenni che le femministe musulmane si mobilitano per scardinare l’ideologia che non riesce scindere il binomio velo=oppressione oltre al fatto che non ci sia mai più un modo giusto di indossare l’hijab che giustifichi la morte di una ragazza, ma che tutte siano libere di poterlo scegliere.
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