…il lugubre scoglio a est del Bronx conosciuto dai “locals” come “isola dei morti”: e che ora il New York Post, che ieri l’ha messo in copertina, ribattezza “isola delle lacrime”. Qui, dal 1896 riposano, chissà se in pace, i reietti della città: i poveri, i morti ammazzati rimasti senza nome. E poi, nei primi anni 80, i tanti uccisi dall’Aids quando ancora non si sapeva come si propagava quel male. Ancora oggi, finiscono qui coloro che nessuno reclama. Fino a poche settimane fa, non più di 25 a settimana: ora almeno 25 al giorno. Se siano vittime dal coronavirus nessuno lo sa. Se sono morti in casa, da soli, è probabile: ma non viene fatto loro il tampone. Di sicuro, “si tratta di persone per le quali in due settimane nessuno si è fatto avanti, accollandosi le spese del funerale” ( La Repubblica)
Lascia un commento