“Popolo, preferite colui che vi promette e attuerà l’ennesima sanatoria e condono, oppure lui, “ecce politico”, che vi esproprierà le vostre abitazioni abusive?” Gesù o Barabba? Chi volete prendere in giro, li avete votati in tutti questi anni ed ora piangiamo le nuove vittime di vecchie scelte politiche. Perché il coraggio di fare proposte non deve portare necessariamente a consensi, bisogna avere gli attributi, sia nel fare le proposte che nel votarle. Asciugatevi le lacrime e prendete una decisione e se proprio non ci riuscite almeno leggetevi qualche dato sull’abusivismo edilizio della regione Campania. Non esistono solo i condoni sull’isola di Ischia, ma anche quelli ai piedi del Vesuvio. 28 febbraio 1985, legge n. 47 del governo Craxi disegna un quadro normativo sull’edilizia “provvisorio”, ma che ha come maggiore conseguenza di ammettere al condono tutti gli abusi realizzati fino al 1° ottobre del 1983. Legge 23/12/1994 n. 724 (primo governo Berlusconi), intitolata significativamente “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica”. La 724 spalanca le porte della precedente legge 47/1985, estendendola agli abusi realizzati fino al 31/12/1993. L’ultima sanatoria risale al 24 novembre 2003 (ancora Berlusconi) con la conversione del decreto 30 settembre n. 269, “Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell’andamento dei conti pubblici”.
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