“No alla guerra”, “Non alimentiamo la guerra”, “Stop ai traffici di armi nei porti”, “Pace è amare tutti” sono alcuni delle scritte apparse negli striscioni di uno dei tanti cortei svoltosi a Genova. I portuali, o camalli, hanno incrociato infatti le braccia rifiutandosi di scaricare le armi dalle navi. Un secco e deciso “no alla guerra in Ucraina” verrà ribadito in occasione dell’arrivo di una delle navi della flotta Bahri, diventata da anni simbolo delle cosiddette “navi della guerra”, poiché – denunciano i portuali – “carica di armamenti destinati all’Arabia Saudita per il conflitto in Yemen”. La nave è attesa nel porto di Genova il 12 aprile.
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