L’inchiesta sulla zona rossa di Alzano e Nembro nel bergamasco ha già l’effetto scarica barile: il governatore Fontana aveva affermato che era “pacifico” che, nel pieno della pandemia, nella prima settimana di marzo, spettava a Roma decidere di isolare i comuni di Nembro e Alzano Lombardo, cosa che poi non è avvenuta in quanto il governo ha trasformato tutta la Lombardia in zona arancione. Sulla stessa linea la testimonianza di Gallera. La legge 883 affida alle regioni la responsabilità del sistema sanitario, ciascuna per il suo territorio, sia il Ministro della salute, sia le regioni e sia i comuni, possano istituire delle misure restrittive come le zone rosse o arancioni. La regione Lombardia, con il triste record di contagi e di morti per coronavirus, non ha fatto nessuna zona rossa o arancione, nonostante ne avesse la possibilità, se si contrappongono le 70 zone arancioni dell’Emilia Romagna. Fontana e Gallera, sentiti dai Pm, hanno detto che non avevano il potere di istituire tali misure restrittive, mentre la legge lo consente. A questo punto ci si chiede se davvero il sistema sanitario in Lombardia è davvero un eccellenza e modello da seguire. Viene il lecito dubbio che tali mancanze celino pressioni e accondiscendenze. In breve, lo sono o lo fanno?
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