Ho sempre ammirato gli attori e i cantanti che preferiscono un decoroso e anticipato ritiro dalle scene piuttosto che offendere la memoria di ciò che erano stati sul palcoscenico. Perché avviene, prima o poi, il momento di abbandonare, di dire basta, lo si deve al pubblico che ti ha amato ma soprattutto lo si deve a se stessi. La grandiosità del ritiro è proprio questo, comprendere quando è giunto il tempo e anticipare il declino. Per i cantanti sono le note che diventano irraggiungibili, per gli attori il timbro di voce e la perdita delle battute scritte sul copione. La categoria dei politici è differente, troppo attaccati al potere, e con patetica ostinazione, mai al passo con i tempi, si offrono in pasto al pubblico ludibrio. Ricorrendo ai morsetti della batteria attaccati alle orecchie Silvio Berlusconi, o quel che ne rimane, è dunque uno dei soggetti più scherniti. Calate il sipario, spegnete le luci vi prego, salutate chi vi votò e andate verso l’oblio perché vi vogliamo dimenticare il prima possibile. Grazie.
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