Cadaveri con le mani legate dietro la schiena e i segni di colpi sulla nuca. Vittime civili, corpi abbandonati nelle strade o sepolti nelle fosse comuni. Le immagini del massacro di Bucha, città ucraina non lontana da Kiev, hanno fatto il giro del mondo e sconvolto l’Occidente. Il presidente ucraino Zelensky definisce i soldati di Mosca “assassini, torturatori e stupratori”. E invece il Cremlino parla invece di una “messa in scena provocatoria” come se si trattasse di una finzione cinematografica. Alcuni giornali titolano “è l’Olocausto del nuovo millennio” e subito si alzano le proteste per il paragone. Una cosa è certa, sono stati commessi crimini di guerra, e non dobbiamo dimenticarcene.
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