“Anche le formiche, pardon, i cinesi, nel loro piccolo s’incazzano” parafrasando il titolo del libro di Gino e Michele potremmo così intitolare questa vignetta. Era dai tempi di piazza Tienanmen che non vedevo i cinesi così arrabbiati. In Cina l’incendio in un palazzo di Urumqi, dove sono morte dieci persone per il ritardo dei soccorsi dovuto alle restrizioni anti covid, ha dato il via a proteste sull’onda dell’esasperazione per la politicadi Xi Jinping, colpevole di aver mantenuto il paese in un universo fatto di lockdown e tamponi quando in televisione gli stadi del Qatar mostravano che il resto del mondo vive un’esistenza normale. A essere nascoste ai telespettatori dell’emittente statale Cctv Sports non sono state tematiche a sfondo sociale, ma le inquadrature ravvicinate dei tifosi senza mascherina anti-Covid. Nonostante tutto il popolo di internet ha iniziato la protesta, beffando i controlli, e riversandosi nelle piazze. Per contro la polizia ha blindato le città, arrestando i manifestanti e filtrando tutti i messaggi sui social.
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